Grandi libri per piccoli archeologi

Le donne nell’età classica

La parola ‘storia’ deriva dal greco historía, che vuol dire ‘ricerca’. Il compito dello storico, dunque, non è solo quello di mantenere viva la memoria degli eventi passati e trasmetterla alle future generazioni, ma è soprattutto quello di investigare, ricercare la verità discernendola dal falso.

Lo storico, per usare una metafora abusata ma efficace, è un detective e i suoi strumenti preferiti di investigazione sono le fonti (materiali, orali, scritte, ecc.), ovvero tutto ciò che rappresenta una traccia del passato e che in quanto tale può contribuire a decifrarlo.

Ma la qualità principale che uno storico deve possedere è il sospetto, cioè la capacità di non accontentarsi della versione degli eventi così come essa viene rivelata dallo studio delle fonti, ma provare a metterla in discussione, farsi delle domande, andare oltre l’apparenza per provare a capire cosa si cela dietro ogni parola o oggetto o testo scritto che sia.

Quanto fosse importante approcciarsi allo studio della storia antica esercitando l’arte del sospetto lo sapeva bene Nicole Loraux, una storica francese vissuta nella seconda metà del secolo scorso, che si è distinta non solo per la sua intelligenza vivace e critica, ma anche per il coraggio che ha saputo dimostrare nel mettere in discussione alcuni preconcetti legati al mondo classico; tra questi l’idea, diffusa tra i colleghi maschi, che le donne nell’antica Grecia non contassero nulla.

Nicole Loraux è la storica prediletta di Clio, una giovane donna innamorata della storia, che ha il ruolo di voce narrante del nuovo volume – “L’antichità greca e romana. Altri sguardi, nuovi racconti” di Anna Chiaiese e Caterina Di Paolo – della collana ‘Storie nella Storia’, un progetto della casa editrice Settenove, in collaborazione con la Sis-Società italiana delle storiche.

Nicole Loraux (illustrazione di Caterina Di Paolo)

Come già detto su questo blog a proposito dei due precedenti libri della stessa serie: “Preistoria. Altri sguardi, nuovi racconti”  e “Le civiltà dei fiumi. Altri sguardi, nuovi racconti”, lo scopo ben preciso di questa meritoria iniziativa editoriale è quello di proporre un racconto storico alternativo o complementare a quello fornito solitamente dai manuali di storia, che tenga conto non solo della dimensione più propriamente quotidiana delle società antiche, ma anche del ruolo al loro interno ricoperto dalle donne e dai bambini, il più delle volte assenti dalle diffuse narrazioni storiche.

Dopo i primi due volumi, dedicati per l’appunto alla preistoria e alle civiltà fiorite lungo le sponde dei fiumi in Mesopotamia, in Egitto, in Cina e nella Valle dell’Indo, questa volta l’attenzione è rivolta al mondo greco-romano: l’età classica.

Saffo (illustrazione di Caterina Di Paolo)

Oltre a personaggi femminili più noti e maggiormente ricordati dagli storici, come la poetessa di Lesbo Saffo (VII-VI sec. a.C.) o Aspasia, la saggia compagna di Pericle (V sec. a.C.), colei che fece ricredere lo statista ateniese sulle capacità intellettive e retoriche delle donne, nelle pagine del libro compare un variegato e sorprendente universo femminile quasi del tutto sconosciuto e rintracciabile proprio a partire dalle fonti.

La storia di Turia, ad esempio, una donna romana vissuta nel I secolo a.C., può essere ricostruita parzialmente grazie ad un’iscrizione funeraria che il marito fece scolpire alla sua morte. Dalle parole accorate che quest’uomo affranto rivolge alla consorte, possiamo dedurre quanto questa donna fosse assennata, onesta, pudica e fedele. Addirittura non potendo avere figli, fu lei stessa a proporre a suo marito di divorziare e cercarsi un’altra moglie; ma il marito non volle saperne e rimase al fianco di Turia per oltre quarant’anni.

Turia (illustrazione di Caterina di Paolo)

La breve vita di Crepereia, invece, può essere immaginata a partire da una bambola, una meravigliosa bambola in legno snodabile ritrovata all’interno di un sarcofago ed oggi esposta, assieme agli altri oggetti del corredo funebre, presso il museo romano della Centrale Montemartini.

Aveva solo 18 anni quando Crepereia morì, forse poco prima di sposarsi; per questo la sua bambola, che non aveva fatto in tempo a donare agli dèi per la cerimonia di “addio all’infanzia”, venne deposta assieme al suo corpo nella tomba.

La bambola di Crepereia Triphaena (Centrale Montemartini, Roma)

E poi ancora Vibia Matidia, cognata dell’imperatore Adriano, che dedicò l’intera sua esistenza alla costruzione di biblioteche, acquedotti e teatri, o Boudicca, che guidò la rivolta contro Roma in Britannia nel I secolo d.C.

Donne colte e di prestigio, regine, imperatrici, sacerdotesse, ma non solo. L’immaginario femminile che scaturisce da questo incalzante racconto è molto più sfaccettato e dà conto di una varietà di figure che a tutti i livelli e in diversi campi ebbero modo di distinguersi: dall’imprenditoria all’oratoria, dalle arti ai combattimenti gladiatori. Di molte di queste donne non si conserva neppure il nome, perché magari straniere o liberte o concubine. Quello che è certo, ad ogni modo, è che in Grecia come a Roma le donne erano tutt’altro che relegate ad un ruolo gregario e subordinato a quello maschile, ma potevano svolgere funzioni e avere compiti diversi, anche a seconda delle classi sociali cui appartenevano.

Chiude questa meravigliosa carrellata di ritratti femminili Ipazia (IV-V sec. d.C.), la donna libera e colta per eccellenza, colei che al primo posto nella sua vita aveva deciso di mettere l’amore per la scienza, la ricerca, l’insegnamento e che proprio per questa ragione venne uccisa da pazzi fanatici religiosi che temevano la sua diversità.

Ipazia (illustrazione di Caterina di Paolo)

Il percorso a ritroso nel tempo, dunque, iniziato con il primo volume della collana si arricchisce di nuovi volti, nuove storie, nuove piccole o mezze verità. Un viaggio sorprendente tanto più che popolato di donne in qualche modo speciali, uniche nella loro straordinarietà, ognuna delle quali ha qualcosa da insegnarci o un nuovo sguardo sulla storia da offrirci.

Il valore di questo progetto editoriale, come altrove ribadito, non è dato non solo e non tanto dalla ricchezza di piccole o grandi storie al femminile che ci offre, ma dalla quantità di spunti, riflessioni, idee, sollecitazioni che dona al semplice lettore, al bambino e alla bambina che guardi al passato o all’insegnante che cerchi nuove prospettive per l’insegnamento della storia.

Anche in questo caso, oltretutto, all’interno del libro vi sono dei qr code che consentono di scaricare dal sito della casa editrice schede di approfondimento e materiali didattici aggiuntivi.

Se, chiuso il libro, ciascuna di queste donne greche e romane continuerà ad avere un’immagine ben definita nella nostra mente il merito è delle matite nitide, vivaci ed espressive di Caterina Di Paolo, le cui illustrazioni sono una delle cifre distintive dell’intera collana. Le sue eroine di segni e colori sono altrettanto indimenticabili.

Qual è dunque il modo migliore per esaminare gli eventi storici senza cadere nel tranello del pregiudizio e dell’omologazione?

“… Dobbiamo analizzare ogni dettaglio con la regola del sospetto, facendoci guidare dalla curiosità e dal dubbio, senza mai rinunciare a porci delle domande, anche se sembrano scomode e scontate”.

Buona lettura e buona investigazione!

L'antichità greca e romana

Altri sguardi, nuovi racconti

Book Cover: L'antichità greca e romana
Editions:Paperback: € 13,78
Pages: 56

Per secoli la storia delle civiltà greca e romana è stata raccontata parlando solo di uomini e per di più famosi, dimenticando tutti gli altri: donne, bambini e bambine, schiave e schiavi, stranieri e straniere. Oggi però, come detective che riaprono un caso, possiamo mettere in discussione le versioni ufficiali e cercare un nuovo sguardo sul passato, un’indagine al plurale che includa nel racconto anche il resto dell’umanità di quel mondo. Nel fare questo, viaggeremo in Europa, Africa e Asia e incontreremo tanti personaggi a volte noti, a volte meno, ma che hanno avuto tutti, ciascuno a suo modo, un posto nella Storia. All’interno: glossario e QR CODE da cui scaricare materiale didattico e approfondimenti per insegnanti, educatori, educatrici.
Età di lettura: da 7 anni.

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Publisher: Settenove
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