Grandi libri per piccoli archeologiGuest post

La danza della tigre

Questo giovedì ospitiamo un’appassionata recensione de “La Danza della tigre”, a firma del nostro affezionato guest blogger Arjuna Cecchetti. Ancora una volta la destinazione del suo viaggio è la preistoria.
Non c’è nulla (o quasi) che non possa essere raccontato ai bambini. In fin dei conti per migliaia di anni l’uomo ha vissuto solo di racconti. Infatti l’altra sera mia figlia, 4 anni e mezzo, non voleva stare a tavola per la cena. Non c’era verso. Così abbiamo provato con la storia del giovane Tigre: un sapiens Cro-Magnon che dopo la morte violenta del padre per mano del capo di una tribù nemica, viene salvato e cresciuto dai neanderthal. Questo accadeva circa 30,000 anni fa.   image   La storia di Tigre, di Guado (la sua moglie neanderthal) e Alce Gigante (il suo acerrimo nemico mezzo sapiens e mezzo neanderthal) sono descritte in “La Danza della Tigre” di Björn Kurtén (Franco Muzzio Editore, 254 pp.) uno dei più insigni paleontologi del mondo. E in effetti il romanzo è intriso di quel senso di scientificità, di ricostruzione dei fatti e di metodo induttivo, che non può sfuggire a chi ha studiato un po’ di preistoria e in generale l’archeologia. Inoltre il momento della storia dell’uomo che fa da sfondo alla narrazione, è uno dei più cruciali e irripetibili: l’incontro e la coesistenza tra due specie di uomo, i Neanderthal e i Cro-Magnon (cioè noi). In preistoria questa coesistenza, accertata dalla stratigrafia di siti alternativamente frequentati dalle due specie, origina uno dei più accesi e interessanti dibattiti della materia: le due specie hanno convissuto pacificamente, hanno mischiato le loro conoscenze e magari anche il patrimonio genetico, o la nuova specie giunta in Europa dall’Africa (i Cro-Magnon) ha rapidamente soppiantato l’altra, con la forza, con la superiorità tecnologica e con pochi o punti geni in comune? Non ho certo intenzione di svelare da che parte vuole andare l’autore su questo argomento, è Kurtén stesso che dissemina di indizi la storia per cui è intuitivo comprendere e seguire le sue teorie sulla faccenda. Invece dico che la storia è sanguinolenta, sensuale e tal volta cruda ma non troppo e con opportune e calibrate omissioni può essere raccontata ai bambini dai quattro anni in su. Il libro in sé è avvincente, ricco di spunti scientifici e naturalistici, su specie animali estinte come la famigerata tigre dai denti a sciabola e l’alce gigante col palco più impressionante che si possa immaginare, sul possente mammuth e sul solitario rinoceronte lanoso…     Il punto è che la preistoria, e in questo caso il Paleolitico, si prestano eccome alla narrazione per bambini in quanto non ci sono date da ricordare a memoria, nomi pomposi, fatti e antefatti complicati da sapere; il mondo che viene raccontato è semplice e per certi versi assoluto, si parla di questioni sostanziali: il bene e il male, l’animale selvaggio e i segni distintivi della civiltà, il fuoco, la famiglia, la legge, etc. In questo senso la Danza della Tigre è senz’altro una lettura affascinante per ragazzi dai dieci anni in su, ma opportunamente raccontata funziona a meraviglia anche con i più piccoli. Non è poi difficile quanto sembra spiegare a un bambino che una volta esistevano due tipi di tribù, le tribù del Nord, pacifiche, che davano nomi di piante ai figli, che erano forti bassi e tozzi, ma a loro modo gentili; e poi c’erano le tribù del Sud che risalivano le piste degli animali selvaggi per cacciarli fino a nord, avevano nuove e più efficienti lance, erano inclini alla guerra e alle scorrerie, davano nomi di animali ai propri figli, erano meno gentili dei primi ma sapevano disegnare sulle pareti delle caverne scene che destavano meraviglia con animali e cacciatori. Quelli del nord chiamavano i nuovi venuti, alti e slanciati, Dei; quelli venuti da sud chiamavano poco rispettosamente Troll i tozzi e meno tecnologici abitanti della taiga. Poco di quel che si racconta è scientificamente corretto, altrimenti, per stessa ammissione dell’autore, non potrebbe trattarsi di un romanzo, ma tanti aspetti del quotidiano sono scrupolosamente ricostruiti sulla base delle scarse tracce che dalla preistoria sono sopravvissute sino ai nostri giorni.     Concludo consigliando questa lettura a tutti quelli che tentano la strada della comunicazione archeologica ai bambini e ai ragazzi. Ora ogni sera mia figlia sta ad ascoltare il racconto di Tigre mentre siede composta a tavola e da sotto con la cena che io e la mamma le abbiamo procacciato.  

La danza della tigre

Book Cover: La danza della tigre
Editions:Paperback: € 16,00
ISBN: 9788874130122
Pages: 254

Questo romanzo, scritto da uno dei più insigni paleontologi del mondo, è pieno di quella scrupolosa precisione scientifica e di quel senso intuitivo della storia naturale che nessun commentatore o "giornalista scientifico" può raggiungere, poiché richiede la dedizione attiva e quotidiana di tutta una vita. Kurtén è riuscito a inserire nel suo romanzo – in un modo così sottile e naturale da farci a stento accorgere come egli stia insegnando, oltre che raccontando una storia – ogni fatto e teoria a me noti (e senza dubbio molti altri a me ignoti) sui Neandertal, i Cro-Magnon, l'evoluzione umana nell'età del ghiaccio e la geologia glaciale, nonché l'ecologia e il comportamento dei grandi mammiferi della stessa era, incluso il mammut e la tigre dalle zanne ricurve. Molti di questi fatti e teorie riguardano questioni altamente speculative. Da introduzione di S.J. Gould

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Publisher: Franco Muzzio Editore
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