Guest post

Tazze con le corna

Oggi è giovedì, il giorno dei guestpost!

A essere ospitato sul nostro blog è un pezzo dei ragazzi di Culture Keys, che gestiscono le attività didattiche e di laboratorio dello scavo della Terramara di Pilastri. Francesco aveva già raccontato la particolare storia di questo sito in un post dello scorso anno; in questo caso però non si parlerà dello scavo ma di un concorso di scrittura creativa dedicato ai bambini.

Vi siete incuriositi? Allora leggete qui sotto, il premio è fantastico…

Il coinvolgimento della comunità, ma soprattutto delle scuole, è la benzina del nostro progetto di open excavation, il cui principale intento è di trasmettere la passione e l’entusiasmo per la riscoperta delle nostre origini attraverso la ricerca archeologica. Ispirati dai bambini, i nostri visitatori più numerosi, abbiamo deciso di indire un concorso di scrittura creativa per conoscere il loro punto di vista su uno dei reperti più significativi del nostro scavo: le “tazze con le corna”.

Scavare un villaggio dell’età del Bronzo e, nello specifico, appartenente alla “cultura delle terramare” non è cosa da tutti i giorni. Anche gli archeologi, con anni di esperienza sulle spalle, si trovano di giorno in giorno di fronte a situazioni ingarbugliate che devono cercare di districare. Ma la vera difficoltà sta nel tradurre dal linguaggio archeologico a un linguaggio più semplice e riuscire a far percepire ai nostri visitatori – specie quelli più giovani – cosa effettivamente stanno vedendo di quell’insediamento. Ogni volta che accompagniamo una classe in visita al nostro sito prima di cominciare la spiegazione poniamo la catartica domanda:

Cosa vedete?

La risposta più frequente è “pàrduz”, che in dialetto ferrarese significa “sassi”. Ovviamente rilanciamo:

Siamo nella Pianura Padana, non ci sono montagne da cui recuperare dei sassi nei dintorni! Quei blocchetti chiari, che per via del colore vi sembrano pietre, sono frammenti di ceramica. Perché stanno lì?

E, anche qui, la risposta è decisamente inflazionata:

Perché c’era un villaggio, l’avete detto appena siamo scesi dal pulmino!

Alcuni dei bambini in visita allo scavo

Come potete vedere dalla foto l’aspetto del nostro scavo non è di facile comprensione poiché non ci sono tracce evidenti, come resti di muri o di strutture, a rivelare all’ignaro visitatore la “fetta” di terramara che sta guardando. Solo osservando il colore e le sfumature del terreno, la sua consistenza e composizione riusciamo a ipotizzare uno scenario in cui collocare i reperti che vi stanno in mezzo. Indubbiamente chiediamo un grande sforzo di fantasia ai nostri curiosi interlocutori – quasi un atto di fede – e cerchiamo di condurli per mano a immaginare persone, strutture e oggetti di 3500 anni fa, proprio lì dove i nostri colleghi lavorano assorti.

Dalla difficoltà di descrivere l’invisibile e dalla necessità di trovare spunti di riflessione efficaci per i piccini (e pure per i grandi), su questa civiltà di cui è noto ancora così poco, nasce l’idea del concorso di scrittura creativa.

Abbiamo cominciato a ragionare su come potevamo catalizzare l’attenzione dei nostri visitatori più giovani e quale poteva essere lo strumento capace di scatenare la loro fantasia. Ci è bastato dare una veloce occhiata al deposito materiali per capire che avevamo la soluzione a portata di mano, o meglio, di manico. Le tazze dalle “ansette cornute”, tipiche di questa cultura, facevano al caso nostro e su di loro potevamo raccontare una bella storia. Storia che abbiamo deciso di sintetizzare in un video il quale, oltre a dare un piccolo scorcio di quella che è la nostra realtà di scavo, funge da “traccia” per il nostro concorso.

E tu cosa ne pensi? La sfida che lanciamo ai ragazzi che frequentano le classi dalla terza elementare alla terza media è di seguire David, il protagonista del video, attraverso lo scavo e il laboratorio materiali e di scriverci, in prosa o poesia, cosa immaginano su questa civiltà. Può essere una storia scritta da un singolo, da un gruppo o persino da una classe intera; i 10 migliori racconti verranno illustrati da artisti di fama internazionale e saranno oggetto di un vero e proprio libro.

Partecipare è semplice: il video traccia, il bando del concorso e gli allegati sono disponibili all’interno del nostro sito Terramara di Pilastri, sulla pagina dedicata a “Tazze con le Corna”. Una volta scritto il proprio contributo basta connettersi alla sezione partecipa, inserire i dati, caricare gli allegati ed inviare il tutto tramite l’apposito tasto.

Sapendo quanto può essere difficile reperire informazioni sull’argomento in un linguaggio diverso dall’archeologhese stretto, abbiamo messo a disposizione i nostri pannelli didattici, tutti belli impacchettati in un unico pdf scaricabile nella sezione contenuti extra.

Abbiamo inoltre creato la nuova sezione press room contenente gli articoli (scientifici, di giornale, etc.) che ci riguardano, sia visualizzabili che scaricabili.

Perciò cosa state aspettando? Se avete già un’idea in testa non aspettate, scrivetela ricordando che il più delle volte la storia è a portata di mano, o meglio, di manico!

Il gruppo Culture keys

Lara, Margherita, Micol, Rita, Simone e Giulia

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