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Festa della Befana al Castello di Piombino

Marta Coccoluto, archeologa classicista, è la coordinatrice del Parco archeologico di Baratti e Populonia, dove si occupa di servizi al pubblico e dei progetti di ricerca, di valorizzazione e di comunicazione del parco, compresa quella editoriale e sui nuovi media, cura inoltre la progettazione dei laboratori didattici e degli eventi culturali. È blogger per Il Fatto Quotidiano e giornalista per il settimanale ExtraMagazine, dove ha una rubrica di società e costume. 

In questo post ci racconta come è stata festeggiata la Befana al Castello di Piombino. Un evento dedicato ai bambini e alle loro famiglie, organizzato assieme a Nati per leggere, per accostare i più piccoli alla lettura e far riscoprire a tutta la famiglia i musei delle città in cui vivono.

Buona lettura!


È la mattina del 6 gennaio, festa della Befana, c’è poca gente per le strade del centro storico di Piombino, che percorro a passi svelti per arrivare in orario al Museo. Sono sempre lievemente in ritardo, ma so che posso contare sulle mie colleghe dell’accoglienza e della biglietteria e su Cinzia, la curatrice del Museo.

Il parco archeologico di Baratti e Populonia riaprirà il 17 gennaio e oggi sono al museo per dare una mano e accogliere, informare e comunicare sui Social Network un evento a cui teniamo tantissimo. Oggi il Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali, che racchiude una collezione eccezionale di ceramiche medievali scoperte e recuperate durante i lavori di restauro della Chiesa di Sant’Antimo a Piombino, ospita un evento dedicato ai bambini e, di conseguenza, alle loro famiglie.

 

 

Eh sì, perché i bambini, più dei politici, degli attori e dei personaggi famosi, hanno una loro nutrita, entusiasta e inossidabile claque, nelle cui fila militano, e il verbo non è a caso, padri, madri, nonni, zii e zie e parenti di vario grado. Ogni volta, vederli tutti riuniti nei nostri parchi e musei, è un’emozione.

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Oggi ospitiamo una delle iniziative di Nati per Leggere, un progetto per favorire la lettura tra i più piccoli, abbinandolo a un breve spettacolo di teatro con bambini come attori e a una visita al museo pensata ad hoc, che narri, a metà tra la favola e l’archeologia, le mille storie celate dalle architetture del castello.

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Museo, libri e teatro? Che siete matti a tentare, per di più la mattina di un giorno di festa, quello che ha tutta l’aria di essere un triplo carpiato? Bene, siamo entrati in acqua senza fare uno schizzo d’acqua, tanto per restare in metafora.

Mentre le “befane” del gruppo piombinese di Nati per Leggere, come loro stesse amano chiamarsi, allestiscono il tavolo dei libri per bambini, con un bel box di libri anche per i genitori, e i burattini di carta per la lettura, coniglio Ambrogio in testa, i lettori volontari della Biblioteca Civica Falesiana scaldano la voce e preparano coperte e cuscini per sedersi a terra della grande porta inglobata nei secoli nella fortezza difensiva, diventata poi carcere e poi ancora… questa è un’altra storia, che magari racconterò.

 

Entrando, sono quasi travolta da una stella cometa dai capelli rossi e da un Babbo Natale di 9 anni al quale stanno rinforzando la pancia con la carta e da un pacco regalo che ha gambe, braccia e testa. Dai bagni si sentono risate e prove di battute.

 

Qualcuno sbricia le vetrine, altri con il naso in aria iniziano a farsi meravigliare da un edificio cittadino nel quale magari non sono mai entrati… perché prima o poi lo visiterò, perché tanto è lì, perché cosa ho a che fare io con un museo, o magari perché io non ho la preparazione culturale giusta per entrare senza sentirmi in soggezione o a disagio.

Ci sono emozione, atmosfera, voglia di fare e curiosità. C’è un Museo che spalanca le proprie porte, mette da parte i divieti e la sua austera e monumentale veste e accoglie la comunità che oggi ha voluto ritrovarsi qui e partecipare, anche solo per vedere il proprio nipote.

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Sapere che ci sono genitori che ritengono importante portare i propri figli al museo, per stimolare la loro curiosità, la voglia di conoscere e quella di leggere, mi conforta – e non riesco a descrivere quanto – e vedere alcuni amici mi rende orgogliosa del mio lavoro.

Mentre la fila per entrare si fa sempre più lunga e numerosa, penso che questo sia uno di quei momenti da cui trarre forza, voglia di andare avanti, idee e progettualità. Nonostante. E non sto neanche a dettagliare tutta la lunga lista di nonostante-cosa, chi legge questo post sa già tutto.

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Dopo la breve visita di Cinzia, cala il silenzio nelle stanze del Castello, i lettori iniziano ad aprire i libri e a dar vita ai personaggi su carta, mentre gli occhi dei bambini si fanno attenti e le loro bocche iniziano a spalancarsi… nel nostro mondo veloce e individualista, riunirsi tutti per ascoltare una storia ha il sapore di un gesto antico, quasi epico!

Poi il teatro, le battute scherzose e gli applausi degli adulti: un successo, merito del lavoro collettivo e condiviso del Teatro dell’Aglio, Daniele Gargano e Valentina Brancaleone su tutti, di noi archeologhe della Parchi val di Cornia, delle bibliotecarie e dei lettori volontari.

 

 

Perché non uniamo le nostre forze per risolvere tutti i problemi?” disse l’Elfo.

Dai, possiamo farcela!”, rispose la Cometa.

Sì, dai ci vogliono più speranza e ottimismo”, aggiunse Babbo Natale.

Ed è proprio la creatività che tu, caro Elfo, dovrai mettere in quest’altra scatola!” suggerì la Cometa.

Veramente mi pareva più un gioco di squadra, mi sembra che ci siamo impegnati tutti per risolvere la situazione” sottolineò l’Elfo.

Esatto, ci siamo impegnati tutti ed è quello che io regalerò al mondo: l’impegno” disse la Cometa, per poi chiudere la rappresentazione esclamando “Ricordatevi che l’impegno, la speranza e la creatività serviranno a tutti per costruire un mondo migliore” ed è questo l’augurio e l’invito che vi faccio dai parchi e dai musei della Val di Cornia per il 2015.

Buon Anno e Buon Lavoro impegnato, speranzoso e creativo a tutti!

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