I post del lunedìIl giramondo

Piccoli scrittori crescono all’area archeologica “La Cuma” di Monterinaldo

È uno splendido sabato di febbraio nella valle dell’Aso. Come avviene in molte altre valli marchigiane, percorrendo la provinciale dal mare verso l’interno, i piccoli paesini che si stagliano in cima alle colline attirano magneticamente l’attenzione. Campofilone, Montefiore, Carassai… cerchi di indovinarne i nomi ma sai già che è un’impresa destinata al fallimento, anche per un marchigiano, perché è sufficiente dimenticarne uno per perdere il filo e quindi la gara. Poco male, a un certo punto dei paesini ci si dimentica. Spostando lo sguardo davanti a sé, la monumentale scena che chiude la valle non passa inosservata: il sole illumina i monti Sibillini completamente innevati, uno spettacolo grandioso che sembra il legittimo punto d’arrivo di questo breve viaggio.

Vista sui monti Sibillini da Monte Rinaldo (Foto: Francesco Ripanti)

In realtà le montagne saranno la meta di un altro weekend. Per parlare di archeologia e bambini questa volta giriamo a destra, ci inerpichiamo su una collina dai ripidi crinali e raggiungiamo il paese di Monte Rinaldo, sede di uno dei più importanti complessi religiosi antichi delle Marche. Sul versante occidentale della collina, circondata da un paesaggio rurale sostanzialmente incontaminato, si trova infatti l’area archeologica “La Cuma”: l’area ospita un santuario di età romano-repubblicana fondato intorno al 150 a.C. e di cui sono visibili i resti del tempio e del porticato. Scoperta negli anni ‘50, l’area fu oggetto di scavi tra 1958 e 1963 e poi a più riprese fino agli anni ‘70. Una missione dell’Università di Bologna, in collaborazione con il Comune di Monte Rinaldo, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche e la British School at Rome ha ripreso la ricerca con campagne di scavo nel 2017, 2018 e 2019.
L’area archeologica è aperta tutto l’anno su prenotazione e con un calendario stabile da maggio a fine ottobre, ed è accessibile anche in occasione di eventi speciali come gli Open Day organizzati al termine delle campagne di scavo e come la rassegna Teatri Antichi Uniti, in cui l’area ospita una o più opere teatrali di autori antichi.

Il portico del santuario (Foto: Francesco Ripanti)

Un ruolo importante nella vita dell’area lo svolge il Progetto Cumalab, che propone laboratori didattici rivolti a studenti di ogni ordine e grado. Ed è proprio un’attività svolta all’interno di questo progetto che ha portato Archeokids a Monte Rinaldo. Lo scorso 12 gennaio è stato infatti presentato presso il Comune di Monte Rinaldo il libro “La scelta di Clara”, frutto di un laboratorio di scrittura creativa svolto la scorsa estate nell’area archeologica “La Cuma” a cura dell’Associazione Culturale “Il sorriso di Stefania”. Per saperne di più, abbiamo incontrato Tiziana Capriotti, archeologa direttrice del Museo Civico Archeologico Monte Rinaldo e cuore pulsante del Progetto Cumalab.

Ciao Tiziana, grazie per averci invitati a visitare Monterinaldo. Siamo curiosissimi di saperne di più su “La Scelta di Clara”. In cosa consiste e com’è nata l’iniziativa?

Il laboratorio di scrittura creativa è nato su iniziativa dell’associazione culturale “Il sorriso di Stefania” e della sua presidente Ylenia Pagliari, con la collaborazione della Giaconi Editori di Recanati e il supporto del Comune di Monte Rinaldo e dello staff Cumarcheologia. L’associazione – dedicata a Stefania, vigilessa di Monte Rinaldo scomparsa per una grave malattia – vuole promuovere la cultura come strumento interpretativo della quotidianità, e con questo progetto voleva realizzare un piccolo romanzo storico scritto a più mani da bambini che prendesse spunto dall’area archeologica “La Cuma”. Il laboratorio si è svolto nei giorni 30 e 31 agosto dello scorso anno presso il portico del santuario. Il Comune ha offerto il supporto logistico, noi archeologhe di Cumalab abbiamo raccontato il contesto storico e il sito archeologico che avrebbero fatto da sfondo alla narrazione; Simone Giaconi è stato colui che ha diretto in prima persona le attività di scrittura.

(Fonte: Il Sorriso di Stefania Facebook Page)
A quale fascia d’età era diretto il laboratorio? E com’è stata la risposta dei bambini?

La risposta è stata molto positiva sotto tutti i punti di vista. In primo luogo, l’idea del laboratorio ha attirato sia i bambini del posto, sia alcuni che stavano trascorrendo le vacanze estive nelle Marche. Per quanto riguarda le fasce d’età, la scelta è stata di essere il più inclusivi possibile, per cui non sono state poste limitazioni precise. Alla fine il gruppo era formato da quindici bambini ed era piuttosto eterogeneo: i giovani scrittori andavano dai 7 a 14 anni, con una schiacciante maggioranza femminile. La differenza d’età non è stata un problema, principalmente perché il lavoro è stato organizzato in piccoli gruppi, ognuno dei quali aveva un compito preciso: c’era chi si occupava di scrivere i testi, chi curava i disegni e chi, come il ragazzo di 14 anni, faceva il ruolo di direttore artistico. È stato un grande lavoro di collaborazione.

(Fonte: Il Sorriso di Stefania Facebook Page)
Come sono state organizzate le attività sui due giorni?

Ti dico subito che con la sua casa editrice Simone Giaconi organizza molto spesso laboratori creativi sia per adulti che per bambini ed è alla continua ricerca di situazioni culturali adatte a stimolare l’attività di scrittura. È quindi molto esperto in questo genere di attività e ha sviluppato un suo metodo preciso.

Durante il primo giorno i bambini hanno ricevuto le informazioni sul sito, su come si realizza un libro e quali le sue componenti principali: che cos’è la trama, come si scelgono i protagonisti e via dicendo. Poi c’è stata una fase di discussione in cui i bambini, con l’aiuto di Simone, hanno deciso i nomi dei protagonisti e stabilito la trama della storia. Nel secondo giorno i bambini hanno invece realizzato il lavoro di scrittura e di disegno vero e proprio, a cui è seguita una fase di correzione e di aggiustamento. La storia raccontata nel libro mette insieme amore, dramma e avventura e ha come protagonista Clara, una ragazza di 16 anni che viveva in questa zona nell’epoca romana.

Il libro presentato lo scorso 12 gennaio è la prova che l’esperimento è riuscito. Progetti per il futuro?

I progetti per il futuro sono stati in qualche modo anticipati dai bambini con la loro scelta di non concludere la storia di Clara: non volevano un finale da “vissero tutti felici e contenti”, in molti hanno detto “lasciamolo aperto alla seconda puntata!”, per cui la strada è già tracciata. Nel 2020 vorremmo replicare l’evento e realizzare un laboratorio anche per adulti

Intorno all’area archeologica c’è molto interesse sia da parte del Comune che degli abitanti di Monte Rinaldo, e noi come Cumalab cerchiamo di dare il nostro contributo: quest’anno circa 500 bambini e ragazzi di ogni età hanno svolto laboratori didattici a “La Cuma”. L’idea è quella di promuovere la nostra area archeologica come luogo e stimolo di crescita culturale di questo territorio e credo che questo laboratorio sia un’iniziativa a cui dare seguito.

Grazie mille per l’invito e l’intervista, Tiziana!

“La scelta di Clara” è un esperimento molto interessante. In primo luogo mostra che il ruolo educativo dell’archeologia non è limitato a trasmettere informazioni sulle testimonianze materiali del nostro passato e sul perchè è importante che queste testimonianze siano tutelate e valorizzate. “La scelta di Clara” mostra che l’archeologia funziona benissimo anche come spunto per diverse attività, in questo caso il disegno e la scrittura. In ultimo, “La scelta di Clara” mostra che l’archeologia riesce ad affascinare i bambini e quindi a stimolare in loro il pensiero critico. Nella copertina, ai lati di Clara, trovano posto il Colosseo e il portico del santuario di Monte Rinaldo nelle loro forme moderne; questi disegni stanno ad indicare le fonti di ispirazione dei bambini e quindi il complesso processo di conoscenza e di scelta che hanno svolto per arrivare al prodotto finito. Complimenti a La Cuma di Monte Rinaldo per l’iniziativa!

“La scelta di Clara” non è attualmente in vendita ma è distribuito gratuitamente dall’Associazione “Il Sorriso di Stefania”. Info: ilsorrisodistefania@gmail.com

L’area archeologica “La Cuma” è visitabile su prenotazione dal 1 novembre al 1 maggio e con un calendario di aperture fisse nel restante periodo dell’anno. Per prenotazioni e informazioni è possibile rivolgersi a info@cumarcheologia.it oppure chiamare i numeri 3334564649 (Tiziana), 3342448315 (Letizia) 3348971154 (Silvia).

 

Comment here