“Napule è mille culure”, cantava il compianto
Pino Daniele e i colori di Napoli – come l’azzurro del mare, il giallo del sole o il rosso della ‘pummarola’ e dei corni scacciaguai – ci sono tutti nella nuova mappa di
Italy for Kids dedicata alla città partenopea. Del bellissimo progetto di
Sara Dania,
Donata Piva e
Mattia Cerato, ispirato dalla concezione di
Italo Calvino della carta geografica come idea narrativa, vi abbiamo già parlato tempo fa a proposito di
Roma. Nel frattempo, il set di mappe pensate su misura per i giovani viaggiatori si è arricchito di nuove città italiane, come
Venezia,
Verona,
Parma,
Firenze,
Genova,
Bologna e per ultima appunto
Napoli.

Il format vincente è sempre lo stesso: la mappa riproduce, in un formato di 50×70 cm, maneggevole e pratico anche per i bambini, la cartografia della città con il suo groviglio di strade e vicoli che s’intersecano fino a disegnare un’enorme ragnatela di linee bianche che si espandono in tutte le direzioni e si protendono come tentacoli sul golfo. Stilare un elenco delle tappe imperdibili di Napoli è davvero ardua impresa e la varietà di icone di monumenti, palazzi, musei di cui è ricca la mappa ne è la prova. Ci sono i luoghi simbolo, quelli che per definizione fanno parte dell’immaginario diffuso legato alla città campana:
Piazza del Plebiscito,
Castel dell’Ovo,
museo di Capodimonte e
archeologico,
San Gregorio Armeno e
Spaccanapoli e naturalmente i siti satellite come il parco archeologico di
Pompei e la
Reggia di Caserta o le isole come
Procida,
Ischia e
Capri. E poi ci sono i luoghi meno conosciuti e frequentati, quelli che difficilmente rientrano nelle tappe serrate di un tour organizzato ma che potrebbero, invece, a buon diritto arricchire e diversificare una visita alla città con tutta la famiglia: ad esempio le
catacombe di San Gennaro,
l’orto botanico,
l’osservatorio astronomico di Capodimonte o
l’ospedale delle bambole, poco lontano dalla
Cappella di San Severo, dove è esposta la famosa scultura in marmo di
Sanmartino, il
Cristo Velato.

Ma l’elemento che connota e diversifica da tutte le altre le mappe di Italy for Kids è la varietà di personaggi che animano ogni carta e che rispecchiano la molteplicità di storie e volti che ogni città in sé racchiude. Ciascuna mappa va dunque intesa non come un semplice supporto cartografico per orientarsi nell’esplorazione di una città sconosciuta, ma come un concentrato narrativo delle tante e a volte dimenticate vicende che si celano dietro ogni palazzo, strada, vicolo, piazza, angolo di periferia. In tal senso ogni carta è una sorta di “silent map”, un libro senza parole in formato mappa dove ogni dettaglio e ciascun volto rinvia ad una storia che va ricercata nella memoria di ciò che resta nei posti e tra le persone che lì ci vivono. Sdraiata su uno scoglio, poco lontano da Castel dell’Ovo, e con una lira in mano c’è la sirena
Partenope, il simbolo per eccellenza di Napoli, non a caso definita città partenopea. Accanto a lei, i sovrani del Regno di Napoli,
Ferdinando I di Borbone e sua moglie
Maria Carolina d’Austria.

Nella acque del golfo i fratelli
Abbagnale, a bordo della loro canoa, remano incitandosi a vicenda mentre il campione olimpico
Massimiliano Rosolino guarda perplesso la superficie dell’acqua: “mi tuffo o no?”.

Ai piedi del Vesuvio,
Edoardo Bennato canta: “
Seconda stella a destra, questo è il cammino. E poi dritto fino al mattino. Poi la strada la trovi da te. Porta all’isola che non c’è”, mentre
Massimo Troisi e
Lello Arena si scambiano battute e amenità in un colorito napoletano. Intanto, poco lontano dal Duomo,
San Gennaro si prepara a compiere ancora una volta il miracolo: pure questa volta il sangue dell’ampolla diventerà liquido e milioni di fedeli lo loderanno increduli e pieni di venerazione.

Allo stadio San Paolo l’eroe calcistico
Maradona segna l’ennesimo goal, scatenando urla e delirio tra gli spalti. E mentre
Giacomo Leopardi, rinfrancato dal clima mite della città, scrive i suoi versi,
Matilde Serao batte a macchina il suo ultimo pezzo per “Il Mattino” e
Cannnavacciuolo è in cerca di ispirazione per il menù della giornata.

E poi
Totò,
Sofia Loren,
Edoardo De Filippo,
Benedetto Croce e tanti altri, se avrete il desiderio e la pazienza di avventuravi in un viaggio di cui la mappa è solo l’inizio o solo il pretesto. Sul retro, ci sono tanti giochi e curiosità per iniziare i bambini al viaggio o contribuire a sedimentare ricordi e impressioni una volta tornati a casa. E con gli adesivi a disposizione è possibile segnare sulla mappa le tappe preferite. Tra le 10 cose da fare assolutamente a Napoli,
ça va sans dire, c’è quella di mangiare una buona
pizza, non a caso da poco inserita dall’
Unesco tra i beni immateriali ‘Patrimonio dell’Umanità’. Ogni viaggio comincia con una idea, prosegue su una strada e si compie quando ci si cala appieno tra i sapori, gli odori, le emozioni e i ricordi della città attraversata e vissuta.
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